Quando vai al sud piangi due volte

…quando arrivi. E quando te ne vai.
A poche ore dalla partenza per tornare a casa, con uno strano nodo in gola, la mente torna a Domenica mattina scorsa, quando dopo una notte in macchina siamo arrivati al The Village Salento, il villaggio che ci avrebbe ospitati durante il nostro soggiorno Salentino.
Sarà che erano le 6.30 del mattino, che eravamo stanchi dal viaggio, o più in generale, dagli ultimi frenetici mesi, che avevamo ancora in mente il villaggio da sogno della Sardegna dell’anno scorso e il paragone sorgeva spontaneo, ma a me veniva davvero quasi da piangere.
Il Villaggio era sotto le nostre aspettative, perché appariva diverso dalle immagini del sito, la camera non si presentava nel migliore dei modi, il salone del ristorante era enorme e caotico, ma peggio ancora appena arrivati in spiaggia non potevo credere a quanto casino ci fosse. Ombrelloni e lettini ammassati, musica altissima che rimbombava ovunque… “ciao relax”, ho pensato. Persino gli altri ospiti che abbiamo incontrato nella reception e sul trenino che portava al lido ci sembravano di un altro mondo.
Mi sono chiesta perchè urlassero tutti e urlassero così tanto, perchè la musica fosse così alta, ma cavolo… Ma la gente in vacanza lo sanno che vuole riposare?
NO. La gente in vacanza non vuole riposare, non se viene qui. Qui si vuole divertire. Qui la gente vuole urlare, ballare, bere, ascoltare musica, mangiare, farsi gavettoni, fare i tuffi di gruppo (oltre ai balli di gruppo), la gente vuole giocare con gli animatori, vuole essere chiamata per nome, coinvolta, vuole fare ginnastica in acqua alle 10 del mattino con la
musica talmente alta da rompere la barriera del suono, vuole applaudire agli spettacoli.
Basta capirlo e il gioco è fatto.
E a capirlo ci ha aiutato subito l’animazione, la prima sera, invitandoci allo spettacolo di cabaret. Lo spettacolo, divertentissimo, si è concluso con un piccolo monologo del capo animazione che partiva così: “Quando arrivate al The Village, siete tutti incazzati, gli animatori vi stanno sulle scatole… E pure voi ci state sulle scatole…”
Alle volte bastano poche parole per abbattere un muro, e in questa frase così vera si è stemperata in una risata di consapevolezza tutta la tensione accumulata nelle prime ore dopo l’arrivo.
E la vacanza si è trasformata in una delle più rilassanti che sicuramente avrò l’occasione di fare. Che poi è esattamente ciò che volevo.
Così, questa frase e il sole del Salento mi hanno aperto gli occhi per guardare a questa vacanza nei suoi lati migliori, che sono tanti e indimenticabili.
Il Villaggio, strutturalmente da risistemare- inutile negarlo, offriva appartamenti bilocali comodi, soprattutto quelli al piano terra, dotati di un ampio giardino con una doccia all’aperto comodissima per lavare le bambine dopo il mare, senza allagare il bagno e lasciare impronte di sabbia ovunque. La cucina del Ristorante era ottima, noi abbiamo scelto trattamento pensione completa e l’offerta del buffet era ampia, di qualità e ben assortita, pesce tutti i pasti e valide alternative di carne, un Maitre super gentile e accomodante e un cenno di merito va ad Alessandro, il cameriere che ci seguiva e che ha avuto tanta pazienza e gentilezza.
Gentilissimo come tutto il personale, in effetti quando abbiamo avuto qualche problema o ci siamo lamentati di qualcosa, si sono sempre dati da fare per risolvere tutto immediatamente.
E, infine, ma non in ordine d’importanza, l’animazione. Ragazzi giovani, volenterosi e disponibili, vulcani di allegria e divertimento. In realtà con le bambine non abbiamo partecipato a tantissime attività oltre alla Baby Dance serale, ma ce n’era davvero per tutti i gusti. Attività organizzate la mattina in spiaggia e il pomeriggio in piscina, che bisogna dirlo, a differenza di altri spazi, era davvero ben tenuta.
Gli animatori hanno anche organizzato una piacevolissima gita a Castro, dove abbiamo visitato a piedi la Grotta Zinzulosa e in barca la Grotta Azzurra (figuratevi i colori per chiamarsi così) e Palombara. Per noi, che quest’anno non avremmo avuto la forza di prendere la macchina e spostarci, è stata un’occasione per vedere un pezzettino di Puglia al di fuori dai circuiti del Villaggio. Panorami e colori da lasciarci occhi e cuore, il tutto a misura di bambino.
E poi… Il Mare. Un trenino ci portava dal Villagio alla Spiaggia e viceversa a qualsiasi ora, comodissimo e velocissimo. La musica che il primo giorno mi sembrava insopportabile è diventata la cornice inevitabile delle nostre giornate in spiaggia, fin tanto che il corpo, che prima rifiutava, ne sentiva e scandiva il ritmo. Sarà stato il Mare, così incantevole, o forse incantato, che a guardarlo perdevi la cognizione dello spazio e del tempo. Così trasparente e maestoso, così infinito. Sarà stato il Mare a capire e a farci capire, sarà stato che li, bastava un tuffo e tutto spariva dentro l’acqua e quando risalivi lui si era tenuto tutto: stanchezza, pensieri passati, tensioni, tutto. Si prendeva in quei tuffi una parte di te, quella malsana, e ti restituiva all’aria e alla riva pulita. E pronta a vedere con occhi nuovi quello che ti stava intorno. A partire dalla tua Famiglia. Dalla consapevolezza che questi giorni insieme senza orari nè impegni erano una grande occasione da non sprecare. Sono volati i giorni qui nel Salento, volati leggeri e senza tempo. Volati nel sole e nel mare. Volati negli occhi delle mie bambine e nei sorrisi del loro papà. Volati nel mio cuore, arrivato stanco e che riparte sereno. Volati con la gente, la gente del sud sempre accogliente e generosa. Gente che il sole e il mare ce li hanno dentro. Sono così vere quelle caricature che leggi e che ti fanno sorridere sulle differenze tra le gente del Nord e quella del Sud, così vere e guai se così non fosse. Se no non ci sarebbe niente da piangere, nè quando arrivi, ma soprattutto quando riparti.

Quando vai al Sud piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai.
Ora, dopo aver visto questo Mare e questo Sole e questa Gente, ora so perché.

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