
Chi mi conosce ormai lo sa…
Pubblico foto, scrivo di fatti realmente accaduti, riflessioni e pensieri da Mamma.
Condivido su Facebook e Instagram tanti spezzoni delle nostre giornate, parlo di noi, scrivo racconti sparsi della nostra Vita su questo blog.
In questo limbo tra Vita reale e Vita virtuale ho conosciuto persone nuove, che abitano lontanissime, e ne ho conosciute meglio altre, che incrociavo tutti i giorni per strada.
E spesso mi sono sentita dire “Sembrate la Famiglia del Mulino Bianco”.
Fa piacere sentirlo, ma volevo rassicurare tutti che non è proprio così. Siamo come gli altri, siamo come tutti.
Le foto di noi sorridenti (che forse fanno pensare che nel nostro appartamento total white, ci sia nascosta da qualche parte la ruota del Mulino Bianco) non sono che la copertina di un album molto più incasinato e nevrotico… un album dove sì, sorridiamo tanto, ma dove più spesso urliamo, sbuffiamo e sbottiamo e l’unica cosa che gira, anzi le unichE COSE che girano… sì, insomma, capito dai.
Siamo esauriti come tutti, se non anche peggio.
Anzi, volevo rassicurare anche tutto il vicinato, che domenica scorsa probabilmente ci ha sentito urlare di qualcosa che riguardava la lavatrice, e che forse ha sentito che stavamo anche per lasciarci per questa storia del bucato… abbiamo fatto pace: non ci separeremo!!! E anche i panni sono puliti… del resto i panni sporchi si lavano in casa, ma se abiti in un palazzo… ça va sans dir!!!
Ebbene sì.
Succedono queste cose, anche a casa nostra.
Moglie rompiscatole, tendenzialmente logorroica, insistente allo sfinimento e con forti sbalzi ormonali pre-ciclo.
Marito paziente ma che quando sbotta fa scintille e fuochi d’artificio, tendenzialmente permaloso e con forti istinti omicidi sulla Moglie in pre-ciclo.
Vita di tutti i giorni.
Io sempre in ritardo, con mania di controllare ogni cosa e pretesa che tutto il mondo segua le mie direttive. Lui sempre in anticipo, con ritmo troppo più veloce del mio e pretesa che ognuno abbia i suoi tempi.
Lui il primo ad alzarsi, io l’ultima.
Io che voglio caffè e latte appena sveglia. Lui che mentre me lo scalda gli viene da vomitare.
Io che accendo la doccia un’ora prima di entrarci e poi mi perdo nel mio universo parallelo e lui s’incazza perché l nebbia della Val Padana è nulla a paragone del vapore che provoco io in bagno. Lui che lascia tutte le luci accese mentre io vivrei al buio e gliele spengo.
E ce le diciamo queste cose, di continuo, ce le urliamo anche. E borbottiamo lamentele, l’uno dell’altra.
Per non parlare delle povere figlie, che hanno una Mamma che esce di casa la mattina e torna la sera, stressata e nervosa e un papà dolce come miele ma che la sera impone tabella di marcia militare, neanche fossimo nei Marines, che se sgarriamo di un minuto chi lo sente più?
E poi… ceniamo quasi sempre dopo le otto e le bambine vanno a letto troppo tardi, non compriamo cibi in scatola, ma nemmeno raccogliamo pan di stelle nel cielo… (ci siamo semplificati la vita usando il Bimby), corriamo corriamo e a volte non arriviamo ovunque, la sera siamo stanchi, spesso nervosi, allora si discute per una stupidata.
Ci sono le bollette e i mutui da pagare e alle volte arriva tutto insieme prima che arrivi lo stipendio, come in tutte le case.
Ci sono tossi e raffreddori e febbri da curare e giorni in cui al lavoro non puoi mancare e ti senti uno schifo a non poter restare su quel divano a infilare termometri sotto le ascelle delle tue figlie.
Ci sono le volte in cui io non so stare zitta e lui fa finta di nulla, poi mi meraviglio quando non succede niente di che e per una sciocchezza lui s’incendia.
Così è la vita, anche la nostra.
Semplicemente complicata, serenamente isterica, pazzamente normale.
C’è di buono l’ironia… e la consapevolezza di come siamo, che rende tutto più leggero.
Che fino ad ora ci ha sempre aiutato a ritrovare la strada, a fare la pace quando serve, a ridere di noi.
C’è di buono che quando viene la sera, so per certo tra quali braccia voglio dormire, qualunque cosa sia successa durante il giorno… e se proprio qualcosa si deve mettere tra noi… che siano le nostre figlie nel lettone… e in quel caso mi basta anche soltanto infilare i miei piedi gelidi tra i suoi, per addormentarmi in pace.
Che se uno non ti amasse non ci starebbe in inverno con due ghiaccioli tra le caviglie.
C’è di buono che l’amore è fatto di attimi unici che bastano all’amore e che le madri migliori sono imperfette, e io ho una collezione infinita di attimi unici e una sfilza di errori come mamma che so dove comincia ma non dove finisce.
Se proprio deve esserlo, il Mulino Bianco allora è questo:
è litigare e volere fare pace, è sbagliare e sapere chiedere scusa.
Il Mulino Bianco è sorridere, prima a noi stessi, che nella foto.
Il Mulino Bianco è l’autenticità, è dirsi le cose, anche quelle che fanno male, è parlarsi sempre, nel bene e nel male.
Il Mulino Bianco è la mia faccia verde la mattina e le mie occhiaie la sera (in questo caso il Mulino Bianco è avere a disposizione dei trucchi e, se possibile, una piastra per capelli!)
Il Mulino Bianco è il sabato pomeriggio in giro e la domenica mattina nel lettone.
Il Mulino Bianco è la nostra casa, a volte perfettamente in ordine a volte perfettamente sottosopra.
Il Mulino Bianco siamo Noi, siete voi, sono tutti quelli che in un modo o nell’altro, tra una difficoltà e una speranza, tra un sorriso e un urlo cercano di vivere ogni giorno la Vita che hanno sempre sognato.
Perché ho capito che la perfezione è la realtà, per quanto complicata, strana e imprevedibile, non c’è nulla di più perfetto della Vita, quella vera, quella che scriviamo noi, a due mani con il Destino.
Chiara
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